Aggiornamento del 16 marzo: Dimitris ha sospeso lo sciopero della fame. Qui un approfondimento di Radioblackout. La redazione web
Dimitris Koufontinas, ha attualmente raggiunto il suo 47esimo giorno [di sciopero della fame e della sete – NdR]. Koufontinas, è un prigioniero politico della sinistra radicale: la situazione è critica, dal momento che la sua salute si sta deteriorando rapidamente. Se il governo di Nuova Democrazia non cambia la propria politica in tempi brevi, dovremo forse parlare della prima morte di un prigioniero per sciopero della fame dalla dittatura dei colonnelli. Le sue richieste, sono quelle del trasferimento presso l’istituto carcerario di Korydallos e che sono, sotto tutti i punti di vista, nel suo pieno diritto a livello legale. Dalle ultime notizie sembra che sarà disposta l’alimentazione forzata.
Quello che ci preme sottolineare è il dato politico dei provvedimenti. Attualmente il medico personale ed i legali non possono vedere il loro assistito, il che vuol dire che ogni informazione sulla sua salute è mediata dalle istituzioni dello Stato greco. Questo appare come il tentativo estremo di congelare la questione e fermare la protesta di un detenuto per annichilirne l’effetto. Ci appare ipocrita il trincerarsi dietro il rispetto della vita e l’incolumità del detenuto, attivando l’alimentazione forzata pur di non accettarne le richieste.
Dimitris Koufontinas, che è in sciopero della fame dall’8 gennaio e la cui salute è ormai in condizioni critiche, sta affrontando il suo stesso assassinio, calcolato come chiara scelta politica da parte del governo di Nuova Democrazia. Gli apparati statali, che hanno investito sulla fascistizzazione, lo sfruttamento brutale e l’intensificazione della repressione contro ogni forma di resistenza sociale, attaccando costantemente il movimento anarchico, stanno ora incidendo sul corpo dello scioperante della fame una realtà orribile.
Una realtà in cui la vita di un prigioniero politico è valutata in base all’agenda politica di estrema destra di un regime in decadenza generalizzata. Questi tiranni assetati di potere, che hanno deciso di condannare a morte lo scioperante della fame, sono quelli che hanno imposto l’impoverimento ed i campi di concentramento, dove i bambini piccoli sono messi in pericolo dal freddo ed hanno alimentato la tratta in ogni forma, dallo sfruttamento sessuale agli abusi sui minori. Sono loro che hanno arrestato e picchiato centinaia di persone ogni giorno in tutto il paese, perché “osano” protestare.
La proibizione delle proteste politiche, mentre i lavoratori sono ammassati nei luoghi di lavoro e nei trasporti pubblici, dimostra che, per chi è al potere, la pandemia non è altro che uno strumento di imposizione. La morte di migliaia di persone durante la pandemia è il risultato delle loro politiche, orientate al profitto ed al controllo, che hanno portato alla dissoluzione del sistema sanitario pubblico ed hanno imposto il sovraffollamento dei luoghi di lavoro e dei mercati. Le operazioni autoritarie, sotto forma di coprifuoco, attacchi contro i manifestanti, persecuzioni continue e l’aumento delle condanne e dei procedimenti giudiziari repressivi, sono passi verso l’instaurazione di un moderno totalitarismo. L’escalation di rabbia sociale si esprime al momento con le continue e persistenti mobilitazioni di centinaia di persone, soprattutto del movimento anarchico, contro la repressione e in solidarietà con lo sciopero della fame, nonché con le proteste di massa contro la ristrutturazione dell’istruzione pubblica. Si esprime attraverso piccoli e grandi atti di resistenza, che si moltiplicheranno.
Lo sciopero della fame di Dimitris Koufontinas e la possibilità che perda la vita nelle mani dello Stato, è un punto di non ritorno. Sia per gli autoritari, che ratificheranno in questo modo l’imposizione dello stato fascista dichiarando una guerra dalle conseguenze imprevedibili, avendo come prima vittima un prigioniero politico, sia per coloro che lottano e per l’intera società che troveranno contro di sé gli assassini di Koufontinas, i loro stessi oppressori, del tutto incontrastati.
Dimitris Koufontinas deve vivere. La sua lotta deve vincere!
Il Manifesto dei Compagni Greci
Contro lo stato di eccezione per i prigionieri politici
Lo Stato sta uccidendo lo scioperante della fame e della sete Dimitris Koufontinas
Resistete! Soddisfazione immediata della sua richiesta di essere trasferito alla prigione di Korydallos.
Dall’8 gennaio, il prigioniero politico D. Koufontinas è in sciopero della fame, resistendo al totalitarismo statale, che tenta vendicativamente di imporre uno stato di eccezione contro di lui e contro tutti coloro che sono presi di mira dalla repressione statale. Il 22 febbraio ha chiesto ai medici dell’unità di terapia intensiva dell’ospedale di Lamia di rimuovere le flebo che dal suo braccio gli permettono l’idratazione, poiché non può bere acqua a causa della stanchezza. Contro le continue operazioni repressive accompagnate dalla campagna ideologica intimidatoria e propagandistica da parte dei media, D. Koufontinas ha scelto di resistere iniziando uno sciopero della fame, chiedendo che venga rispettato il suo indiscutibile diritto, concesso anche dall’ultima legge autoritaria che viola i diritti dei prigionieri politici, di ottenere il trasferimento nella prigione di Korydallos.
La continua espansione dello stato di eccezione sui prigionieri politici fa parte del più ampio attacco ai diritti dei prigionieri e dell’orribile situazione nelle prigioni, creata dallo Stato durante la pandemia. Inoltre, fa parte dell’attacco generalizzato dello stato contro la resistenza sociale e di classe, contro le lotte, al fine di imporre una distopia di sfruttamento intensificato, repressione e sottomissione.
Contro la brutalità statale e capitalista e le operazioni controrivoluzionarie per l’imposizione del totalitarismo moderno, la lotta di D. Koufontinas, come ogni altra lotta per la vita, la dignità, la libertà, la salute e l’educazione è la lotta di tutti!
LA SOLIDARIETÀ È LA NOSTRA ARMA!
Organizzazione Politica Anarchica – Federazione dei Collettivi (Grecia)